lunedì 29 ottobre 2018

                      IL PERDERE PESO PUÒ DIVENTARE UN'OSSESSIONE?

Si, per molte persone dimagrire diventa un chiodo fisso. Finiscono per sentirsi frustrate e interrompono le diete. Invece bisogna distrarsi dal cibo e fare cose.

I pensieri che mettono in primo piano il dover perdere peso finiscono per diventare troppo ingombranti e fanno fallire le diete. Il cibo diventa il centro del mondo ed  il  copione è sempre lo stesso. La donna inizia super motivata e  perde  4-5 kg, sente i vestiti più larghi e si sente più magra. Poi il dimagrimento si interrompe e la donna termina ogni buon proposito e ritorna a mangiare male. 

La mente di chi è in sovrappeso è spesso concentrata sul bisogno di dimagrire; tutto viene rimandato a “quando sarò più magra”, tutti gli sforzi confluiscono spesso in una dieta punitiva e falliscono nel tentativo di ignorare o controllare il proprio appetito. Non si tratta di volontà della persona ma del fatto che l’appetito e quindi il comportamento di ricerca del cibo non sono controllabili nemmeno avendo una forte motivazione al dimagrimento. Al contrario, spesso la dieta esacerba pensieri e istinti riguardanti il cibo, ed è vissuta come un tentativo fallimentare ma anche odioso di sottrarre il cibo. 
La persona, anziché vedere ridotto il proprio appetito, che è il centro della preoccupazione, vede ridotto l’oggetto da consumare, che il cervello identifica come un elemento essenziale e irrinunciabile, per cui reagisce con un aumento della voracità e della frustrazione per l’ evidente incapacità di fare quello che in condizioni normali sarebbe possibile (mangiare di meno e dimagrire).





Bisogna allora smettere di seguire quella voce interiore che ci fa credere che saremo perfetti solo “da magri”. La dieta efficace non è quella che ti mette a stecchetto, ma quella che ti fa trovare la capacità di mangiare quando hai fame e smettere quando non ti serve. Per dimagrire non bisogna mai concentrarsi sul cibo, altrimenti lo metti su un piedistallo, come se la tua felicità dipendesse dalla sua presenza o dalla sua assenza. 

Uno delle soluzioni a questo problema è fare, perché facendo si interrompono i pensieri legati alle preoccupazioni, all’autocritica, ai modelli di perfezione che fanno ingrassare più di tutto. I pareri degli altri infatti sono mattoni difficili da mandare giù, che pesano addosso. Avete sempre in mente l’idea già di dimagrire è come un cancro della mente, che la intossica. Distrarsi e fare sono le vie dimagranti. Bisogna riempire le giornate di azioni appaganti, di gesti che fai per te! 










martedì 2 ottobre 2018



LA FAME EMOTIVA: UN MITO?

Molto studi dimostrano come dietro un dimagrimento duraturo e solido ci sia un miglior rapporto con le emozioni.
La fame emotiva  e il correlato sovrappeso, può essere interpretata come una conseguenza allo stress e alla gestione emotiva dell’ansia oppure come una conseguenza dell’insicurezza e della rabbia.
Sotto stress ad esempio aumenta la voglia di sgranocchiare, mordere e aggredire il cibo. Davanti allo stress di oggi, infatti, il corpo reagisce come milioni di anni fa, come se l'emergenza mettesse sempre a repentaglio la sopravvivenza. Quindi non solo la tensione fa alzare i livelli di cortisolo, un ormone attivatore, ma blocca gran parte della lipolisi, invitando il corpo a trattenere i grassi.
L’ansia per il futuro e uno stato mentale rivolto al passato, invece, attivano la produzione di cortisolo; l'organismo interpreta la situazione “infelice” come potenzialmente pericolosa e si prepara accumulando scorte. Ci si nutre di più, le dosi di zucchero sono maggiori, l’accumulo di riserve di grado più intenso.
Il corpo “chiede” alimenti molto calorici e crea strati di grasso che lo proteggono anche quando una persona è molto insicura di sé o soffre. Se una persona è molto insicura di sé non vuole fare altro che crearsi un guscio. Una corazza che spesso è fisicamente rappresentata dal grasso che la persona è in grado di accumulare su di sé per “proteggersi” dal mondo esterno.
Anche mantenere sentimenti di rabbia e risentimento può  indurre il corpo a rispondere con un aumento di peso. Ruminare e accumulare la rabbia invece di parlarne è infatti uno dei motivi per cui il corpo reagisce aumentando di peso.





Come fare dunque a gestire queste emozioni, che si è visto essere una possibile causa della fame emotiva?

1. Il primo passo  è rafforzare la propria sicurezza e per questo un modo eccellente è quello di cambiare le espressioni negative con affermazioni positive. Ad esempio, se dite sempre “Non riesco mai a finire nulla”, iniziate a dire “Se voglio, posso finire qualsiasi cosa”. Il potere delle frasi affermative per migliorare il modo in cui ci si vede è molto più grande di quanto possiate immaginare.

2. La seconda cosa da fare è cercare di limitare la rabbia e il risentimento dalla propria vita. Ci sono molti modi per farlo, ma il modo migliore, a mio avviso,  è scrivere le lettere di rabbia. Quando  pensate a qualcosa che vi fa molto arrabbiare, prendete carta e penna, ricordate ciò che fa male e scrivetelo in prima persona, indirizzandolo all’evento, alla situazione, alla persona specifica che vi fa arrabbiare.
3. La terza cosa da fare è ridurre lo stress, per farlo è indispensabile  definire delle priorità, ritagliarsi del tempo per sé stessi, porsi dei limiti, imparare a delegare, chiedere aiuto.
4. La quarta cosa da fare è ridurre l’ansia, praticando esercizio fisico, alimentandosi correttamente, coltivando amicizie, smettendo di autocriticarvi, facendo le cose che vi piacciono.

Tornando alla fame emotiva, dunque, quando arriva il desiderio di mangiare troppo, fermatevi un attimo, sentite la sensazione che lo scatena: è rabbia, tristezza, rancore? Datele un nome. Percepitela con più attenzione: dove è più forte? Nella gola, nel petto, nella pancia, nelle mani? Infine provate  a domandarvi se avete voglia di continuare a mangiare.


Inoltre è importante:
tracciare su un diario dei momenti in cui la “fame” è soltanto dettata dalle emozioni.
• aumentare i livelli di serotonina nel corpo. L’ormone della felicità può essere attivato in molti modi: facendo un esercizio che vi piace, ascoltando musica o facendo sesso con il proprio partner.
ricordate il consiglio della nonna: “non mangiare quando sei triste”. Questa conoscenza popolare è molto vera: se siete angosciati, il cibo non cambierà la vostra sensazione. Al contrario: dopo aver mangiato ci si sentirà peggio.
ricordate che sapere come gestire le emozioni è un ottimo modo per perdere peso.