lunedì 16 luglio 2018

CELLULITE E PSICOTERAPIA?


Etimologicamente la parola dieta significa “modo di vivere”. Quanti vivono l’alimentazione come scelta consapevole? Quanti come scelta inconsapevole? L’atto del nutrimento nel primo caso vene visto come un atto di condivisione di un piacere, in una situazione di rilassamento e spensieratezza con gli amici o il partner. Contrariamente l’atto del nutrimento viene visto come momento imprescindibile e inevitabile nell’arco o al termine di una giornata se si vive inconsapevolmente l’alimentazione. 

Immaginiamo di uscire a cena con dei colleghi che sappiamo essere fonte di stress. Questa situazione ci porterà a non apprezzare quanto mangiato, a non digerirlo e molto probabilmente a dormire male. Ora immaginiamo uno scenario diverso: andiamo a cena con amici, siamo sereni; al termine del pasto saremo più o meno sazi ma sicuramente appagati e felici. Molto probabilmente non avremo nessuna difficoltà a digerire e forse non ci farà neanche ingrassare il dolcetto in più che abbiamo mangiato. 

L’organismo umano è un’entità interattiva tra sistema mente corpo. Le emozioni hanno origine dalla mente ma hanno correlati fisiologici. Si pensi alla paura, nasce come uno dei più importanti meccanismi di difesa. Si pensi alle paure quotidiane più frequenti: non farcela in un compito, sentirsi inferiori, rimanerne soli, perdere il lavoro, non piacere, paura di ingrassare. Esponendosi continuamente alla paura, nasce una sorta di abitudine emotiva che porta una reazione ansiosa automatica. Una volta attivato il meccanismo, ogni sintomo ansioso può essere la causa del mantenimento di questo cortocircuito. Una condizione di paura\stress prolungato può portare ad un blocco metabolico, a gonfiarsi per la ritenzione idrica, a non dimagrire nonostante un regime ipocalorico. 



La cellulite ad esempio, secondo alcune teorie psicosomatiche, è simbolicamente legata ad una rinuncia alla femminilità, la donna segnala un ritiro da un coinvolgimento affettivo e sessuale, creando una corazza contro gli attacchi esterni tramite una barriera. La cellulite va trattata come una problematica valutando il contesto della persona, il suo stile di vita (ad esempio sedentarietà, attività fisica, alimentazione), le relazioni familiari e sociali, il tipo di professione, lo stato di benessere generale, considerando come tutti questi aspetti si ripercuotono sull’emotività

Le donne più esposte ai problemi di cellulite:.     
spesso hanno un vissuto sessuale sofferto, 
spesso hanno ricevuto un’educazione rigida
hanno partorito da poco
sono entrate in menopausa

Nello specifico è stato studiato che: 
1. Chi ha i cuscinetti adiposi troppo pronunciati può avere un rapporto timoroso/conflittuale con il sesso oppure fa fatica a mostrare la propria vulnerabilità.
2. Chi ha la buccia d’arancia ha delle difficoltà ad esprimere emozioni che vengono trattenute, così come chi ha molta ritenzione idrica che impedisce l’espressione emotiva.
3. Chi soffre di gambe deboli/appesantite tendenzialmente ha paura di crescere in autonomia
4. Chi soffre di cellulite sui fianchi ha un temperamento rigido o testardo
5. Chi soffre di cellulite sui glutei è una persona proiettata all’indietro.

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